martedì 3 giugno 2014

1981 Eldorado canyon con Lucio Bonaldo



“Arrampicammo per circa una settimana nel canyon. Il nostro programma era serratissimo; al mattino una o due vie fra le più lunghe, verso l’una un breve e povero spuntino e al pomeriggio tiri estremi fino a spomparci le braccia. E come aveva già detto qualcuno prima di me; “i nomi scoppiavano come petardi” King’ s X, T2, Outer space, C’est la vie, The Wind tower, La Bastille, Red Garden Wall. Placche con gli appigli visibilmente sporchi di magnesite, fessure strapiombanti 5.9, 5.10, 5.11. E le foto: unico ricordo tangibile e probatorio della nostra avventura, il solito ingenuo e vano tentativo di rubare brandelli di mondo per trasformarli in pellicola e portarceli a casa. I nostri miti erano là, potevamo toccarli, salirli e viverli; il luogo era bellissimo, tutto aveva una dominante rossa, anche la sabbia della strada ed i ciottoli del torrente erano rossicci ed il tutto si contrapponeva al verde scuro della vegetazione, costituita per la maggior parte da grossi pini.”

Tratto da: Uomini Fuori Posto


We climbed for about a week inside the canyon. Our program was truly harsh; starting in the morning with  two/three routes between the longest on the wall, at one o'clock a short and poor snack and in the afternoon everithing ended up in extreme route just to make our arm's muscles explode. And how someone just had  said before me; "The names are popping like firecrackers" King 's X, T2, Outer space, C'est la vie, The Wind tower, La Bastille, Red Garden Wall. Plates with handles visibly soiled in magnesite, overhanging cracks 5.9, 5.10, 5.11. And the photos: the only tangible reminder and evidence of our adventure, the usual naive and vain attempt to steal scraps of film to transform them into reality and bring them home. Our myths were there, we could touch them, and live them and climb them; the place was beautiful, everything had a dominant red, even the sand of the road and the stones of the stream were reddish and the whole was opposed to the dark green of the vegetation, consisting for the most part by large pine trees.

Taken from: Uomini fuori posto
Story by: Manrico dell'Agnola




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