Ogni tanto mi capita, di avere queste folli idee. Non mi sono mai considerato una persona normale, ho sempre preferito la definizione “persona creativa”. Ed infatti spesso mi è successo di fare delle cose particolari, delle cose che le altre persone, sentendomele raccontare, mi chiedevano: “ma mi prendi in giro?” o “sei mica matto?”. Perché alla fine, quello che ho sempre cercato di non fare è di impormi dei limiti, di negarmi delle possibilità. E così è successo anche un mese fa, avevo voglia di mare, avevo voglia di vederlo e di sentirne il profumo ed anche se non faceva ancora caldo io sentivo il bisogno di andarci. Allora ho pensato a cosa avrei potuto farci, al mare. Perché una volta che arrivi là e lo guardi, poi cosa fai? Semplice, mi sono detto: "imbracci la tua tavola da longboard e te ne fili dritto da Caorle fino a Venezia". Cinquanta chilometri in due giorni, più che fattibile! Alzo il telefono e chiamo il mio amico Michele a Jesolo: ”Michi, come va? È bel tempo giù?” “Si, si!” “Senti se passo da Jesolo posso fermarmi a dormire da te?” “Vai tranquillo, un posto per dormire lo ho!”. Non potevo chiedere di meglio, e dunque sono partito. Tre ore di treno e poi via, a solcare l’asfalto come fossi su una tavola da surf. Sulla destra il lungo mare, la spiaggia con la salsedine che mi riempiva i polmoni con quel suo sapore aspro. Caorle, Eraclea Mare, Cortellazzo, Jesolo Lido, e poi Cavallino, Treporti fino in cima a Punta Sabbioni. Lì prendo il vaporetto che mi porta fino a Venezia. Girovago un pochino tra le calli, ma dopo due giorni che spingo la tavola sono un po’ stanco. Dopo tre ore sono già sul treno che torna verso casa, è stato fantastico! Forse solo essere stato con qualche amico l’avrebbe potuto rendere ancora più bello, ma sarà per la prossima.
Sometimes it happens to me to have some crazy ideas. I've never seen myself as normal person, I've always preferred the term "creative person". And it often happened to me to do particular things, things that when I tell other people about, they ask me: "Are you kidding me?" Or "Are you mad?". Because at the end, what I've always tried to do is not to impose to myself any limit, not to deny me any chance. And so it happened a month ago that i needed to go to the sea. I wanted to see it and to smell it even if it wasn't still so hot, somehow I felt the need to go there. Then I thought about what I could have done once i'd been to the sea. Because once you get there and you look at it, then what do you do? Simple, I said to myself: "take your longboard and ride it straight from Caorle to Venice". Fifty chilometers in two days, it's feasible! So I picked up the phone and I called my friend Michele in Jesolo: "Michi, how are you? It's the weather nice down there? "" Yes, yes it is! "" Look, can I stop in Jesolo and sleep in yor house? "" Don't worry, i have a free bed for you". I could not ask for anything better, so I left. Three hours by train and then off to plow the asphalt as if I were on a surfboard. On my right I had the sea, the beach with the salty air that filled my lungs with that sour taste. Caorle, Eraclea Mare, Cortellazzo, Jesolo and then Cavallino, Treporti and up to the top of Punta Sabbioni. There, I took the ferry which brought me to Venice. I walked a bit through the narrow streets, but after two days of pushing the board I was a little tired. After three hours I'm already on the train to home, it was simply great! Maybe it could have better with few friends, but it will be for the next time.
Di Attila Dalla Palma
Di Attila Dalla Palma
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