domenica 4 maggio 2014

Wallpaper #1 Grand Canyon

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Grand Canyon Colorado USA
Foto Michele Dalla Palma


    2000 X 1330


                       1600 x 1065                          1200 x 799



sabato 3 maggio 2014

Steinbock Approach GTX Fieldtest

Nonostante siano i primi di giugno là in alto, sulle Dolomiti di Brenta, sopra Madonna di Campiglio c'è ancora la neve. Io e Piergiorgio ci guardiamo. Guardiamo le montagne davanti a noi, si è tirato fuori il bel tempo.
"Giornata ideale per il Brenta eh?" 
"Fantastica" gli rispondo.
"Che dici andiamo?" mi fa lui.
"Sì, andiamo!" 
E così in dieci minuti siamo a Vallesinella, prendiamo gli zaini e partiamo verso il Tuckett. In meno di un'ora siamo alla base della parete. Il castelletto inferiore di Brenta. Una via "semplice", un quarto grado, una classica delle Dolomiti, che sale proprio di fronte al rifugio, su uno spigolino verticale di 330 metri. Io ho cambiato scarpe già due volte, prima, sul sentiero, avevo le Aria, sui ghiaioni ho dovuto mettere gli scarponcini Steinbock, ed ora dovrò cambiarle ancora con le scarpette da arrampicata. Pier invece indossa le Steinbock Approache GTX, le "All in One" di Dolomite, adatte ai sentieri, alla neve, ai ghiaioni ed anche ad un'arrampicata come questa. La salita è eccitante, come se fossimo attratti verso la cima da un magnete. Andiamo via bene, un friend qui, un nut lì, saliamo in completa sicurezza immersi in un territorio fantastico. Arriviamo in cima in meno di un'ora, ci guardiamo negli occhi, una stretta di mano. 
"Berg Heil Attila!" 
"Berg Heil Pier!"

Despite it is the first of June, up there, on the Brenta Dolomites, above Madonna di Campiglio there is still snow.  Piergiorgio gives me a look, that is then given at the mountains in front of us. It's the first day of beautiful weather in a week.
"A perfect day for climbing in Brenta ah?"
"Really" i say.
He palys on me: "What do you say? Shall we go?" 
"Obviously!"
And so in ten minutes we are at Vallesinella, we wear our backpacks and we head towards the Tuckett. In less than an hour we are at the base of the wall. The lower castle of Brenta. A "simple" way, fourth grade. A classic route of the Dolomites, which rises just in front of the hut, on a vertical edge of 330 meters. I changed my shoes twice already, on the trail I had the Aira at my feet, on the scree then, I had to put on the Steinbock boots, and now I'll have to change it again with the climbing shoes. Pier instead, is wearing the Steinbock approache GTX, the "All in One" of Dolomite, suitable for hiking, for the snow, the scree and also to climb a route like this. The climb is exciting, as if we were attracted to the top by a magnet. We arrive at the top in less than an hour, we look in the eyes, a handshake.
"Berg Heil Attila!" 
"Berg Heil Pier!"

Di Attila Dalla Palma






Alle volte è bello poter tornare bambini. Sentirsi come Superman, saltare da un masso all'altro come si faceva da piccoli in mezzo ai boschi, o nei greti dei fiumi. E devono essersi sentiti un po' così, l'anno scorso, Manrico Dell'Agnola e Piergiorgio Vidi durante la realizzazione di un servizio fotografico sull'Etna.

Sometimes it's so nice to go back to childhood. Feeling like Superman, jumping from one rock to another as it was when we all were children, inside the woods, or in the river beds. It must have been like that for Manrico Dell'Agnola and Piergiorgio during the making of a photo shoot on the Mount Etna.

Fotografie Michele Dalla Palma



 





venerdì 2 maggio 2014

Discesa al Pisganino

Non è così presto quando io e Michele ci alziamo dal letto. Normalmente per un'uscita in scialpinismo di questo tipo si parte presto, quando il sole ancora non è salito. Oggi invece sono le otto di mattina, e la luce già rischiara la volta sopra la Val di Sole. Lasciamo la macchina al Tonale e sbadigliando risaliamo verso il ghiacciaio Presena con gli impianti. Dalpi mi racconta di quando faceva qui il direttore della scuola estiva, delle mille follie, delle belle sciate. Arrivati in cima traversiamo per un centinaio di metri e da qui ci lanciamo in picchiata verso il Lago Scuro. La neve è un fantastico firn primaverile. Lo senti scricchiolare sotto gli sci, è reattivo, piacevole. Arrivati sopra il lago inforchiamo le ciaspole ed in un'ora siamo al Passo Pisgana. Giusto il tempo di una pausa. Una barretta grassissima da mille mila calorie a base di cioccolato e nocciole e poi giù, come dei missili, per 2000 metri. E' una giornata fantastica, fa caldo e sentire il vento che mi entra nella giacca è una sensazione meravigliosa, di fresco, di relax. In fondo alla vale la neve è ormai marcia, ma ormai siamo quasi a Ponte di Legno. Copriamo a piedi la distanza dalla fine della neve all'inizio degli impianti, quasi due chilometri sull'asfalto, ma con sci in spalla e scarponi ai piedi...una vera sdrumma ma alla fine riesco a pensare solo una cosa: "Ragazzi, che giornata!"

It's  not so early when Michael and I get up from the bed. Usually for a touring like this you should start earlier, when the sun has not yet risen. But today it's eight o'clock in the morning, and the sunlight is already shining above Val di Sole. We leave the car at the Tonale pass and while still yawning we go up to the glacier Presena with the lifts. At the top of the slopes we cross a hundred yards and from here and we set off diving towards the Lago Scuro. The snow is a fantastic spring firn. I can hear it creaking under my skis, it's responsive, awesome. Once above the lake we wear on our snowshoes and in an hour we are at Pisgana Pass. Just a little bit of time for a break. A super fat bar with a thousand calories of chocolate and hazelnuts, and then down, like missiles, for 2000 meters. It's a great day, it's hot and I can feel the wind entering in my the jacket. It's a wonderful feeling, freshy, relaxing. At the end of  the valley the snow is now running out, but we are almost in Ponte di Legno. We cover the remaining distance on foot: nearly two kilometers on asphalt, but with the skis on the back and the boots at the feet...but in the end the only thing I can think is: "Man, what a day! "

Di Attila Dalla Palma



Arrampicare in Grecia in un modo diverso ...



Kalymnos è certamente riconosciuta, assieme con Meteora, come la zona più famosa di arrampicata della Grecia. In autunno stavo pensando di tornarci di nuovo quando Nikos, la mia vicina greca che è anche una guida alpina, mi si è avvicinata dicendomi che non serviva andare 
sempre nello stesso posto, poichè lei conosceva molte aree, in parte ancora sconosciute intorno ad Atene. Ero un po' sorpreso, non avevo mai sentito parlare.

Una settimana dopo eravamo sull'aereo con una grandissima curiosità per ciò che ci poteva attendere. Scesi dall'aereo abbiamo preso una macchina a noleggio con cui ci siamo diretti alla vicina città di Nafplio. Lungo la strada abbiamo visitato Varassova, una vecchia zona che si affaccia sul mare e offre un sacco di potenziale. Roccia favolosa, caldo, mare e vie dai 20 ai 350 metri per tutti i livelli di difficoltà. Gli ultimi due giorni della settimana li abbiamo trascorsi a casa di Nikos ad Amphissa. La valle intorno al villaggio è una delle più grandi olivicolture della Grecia dove si possono trovare una miriade di scogli e pareti rocciose con ancora la possibilità di aprire nuove vie per anni.

Il viaggio per il prossimo autunno è già previsto, ma questa volta partiremo con un po' più di tempo ed il trapano nel bagaglio!



Klettern in Griechenland einmal anders…
Kalymnos gilt sicherlich neben Meteora als DAS bekannteste Klettergebiet Griechenlands. Im Herbst überlegte ich auch wieder mal nach Kalymnos zu fahren und kam dabei mit meinem Nachbarn ins Gespräch. Nikos ist Grieche, wohnt in Innsbruck und ist ebenfalls Bergführer. Er sagte mir wir sollen doch nicht immer an den selben Ort fahren, er wüsste viele, noch teilweise unbekannte Gebiete rund um Athen. Ich war etwas erstaunt, weil ich darüber noch nicht sowie gehört hatte. Nikos meinte nur er wolle ohnehin auch ein bisschen in seine Heimat fahren und Freunde besuchen und wir sollen doch einfach mitkommen.

Eine Woche später saßen wir im Flugzeug und waren ganz gespannt was uns da erwarten wird. Mit dem Mietauto ging es in die nahe Stadt Nafplio Die Stadt liegt direkt am Meer und die Kletterfelsen gleich dahinter. Wir blieben dort 4 Tage und besuchten die Gebiete Karathonas und Leonidio, welches mittlerweile etwas bekannter ist. Nikos kommt aber eigentlich aus Amfissa und wollte uns dort auch noch sein neues Gebiet zeigen. Am Weg dorthin besuchten wir noch Varassova, ein älteres Gebiet das direkt am Meer liegt und unendlich viel Potential bietet. Man findet dort Routen von 20m bis 350m in allen Schwierigkeitsgraden. Die Absicherung ist manchmal mit Vorsicht zu genießen, da beim Einbohren zum Teil schlechtes Material verwendet wurde das aber nun laufend ausgetauscht wird. Die letzten beiden Tage der Wochen verbrachten wir dann bei Nikos in Amphissa. Das Tal rund um die Ortschaft gilt als eines der größten Olivenanbaugebiete Griechenlands und darin eingebettet findet man eine Unzahl von Felsen und Felswänden an denen man noch jahrelang neue Routen eröffnen könnte. Kletterer die dort neue Touren einrichten wollen sind vom örtlichen „Alpenverein“ herzlich willkommen.

Der Trip für den nächsten Herbst ist schon geplant nur diesmal mit etwas mehr Zeit und der Bohrmaschine im Gepäck.

Hier noch eine paar Links zu den verschiedenen Gebieten:

Leonidio: https://www.facebook.com/climbingpark.leonidio
Amphissa: https://www.facebook.com/nikos.hajis?fref=ts



Di Harald Fichtinger


 

 

 






giovedì 1 maggio 2014


E' ormai primavera anche in montagna, e nonostante ci sia ancora qualche occasione per poter sciare fuoripista lungo i canali dolomitici, è anche tempo di riprendere ad arrampicare. Basta infatti una giornata di sole per scaldare l'aria e concede a tutti, grandi e piccini, l'occasione di provare questo magnifico sport!

Piergiorgio Vidi

Nordic Walking per tutto e dappertutto!




Nordic Walking per tutto e dappertutto!
E' stato il leit motif del mio viaggio in Giordania.

Dopo 20 anni di avventure ed alpinismo nei posti più remoti della terra e più di 10 anni legati al nordic walking, mi rendo sempre più conto di come esso possa veramente divenire una filosofia ed uno stile di vita anche per chi, come me, dall’età di un anno in realtà non ha mai più smesso di camminare. Le persone che in tutti questi anni ho visto avvicinarsi al nordic walking sono persone che avevano perso il contatto con il cammino e con l’attività fisica. Attraverso un gesto semplice, anche se altamente tecnico, come il camminare con dei bastoncini, questi uomini e queste donne di tutte le età ritrovano il piacere di far rullare i loro piedi sulla terra, sull’erba, sulla pietra e, perchè no, anche sull’asfalto, quindi dappertutto, con un passo deciso grazie alla spinta delle loro braccia sui bastoncini. Ma oltre a questo popolo, al quale il nordic walking offre una nuova prospettiva di vita attraverso un benessere ritrovato, esiste anche una fetta di atleti o ex atleti che si avvicinano ad esso per curiosità o per motivi professionali, come nel mio caso, e che hanno fatto e fanno del nordic walking un sistema di allenamento per le loro discipline o avventure, quindi lo utilizzano per tutto.

Diventare nordic walker significa cambiare modo di camminare, sentire le braccia inutili se non si tengono in mano dei bastoncini sui quali spingere per percepire tutto il proprio corpo in tensione e il proprio passo attivo sulla strada del cambiamento. Ecco perché anche in Giordania non ho rinunciato alle mie scarpe ed ai miei bastoncini da nordic walking.



Nordic Walking: everything and everywhere!
It has been the leit motif of my travel to Jordan.
After 20 years of adventures and mountaineering in the most remote places of the earth, and with over 10 years related to Nordic walking, I am increasingly aware of how it can really become a philosophy and a way of life for those who, like me, never stopped walking since their born. In all these years I have seen that the people wich approach to Nordic Walking are the ones who had lost their contact with physical activity. Through a simple movement, even if highly technical, such as walking with sticks, these men and women of all ages rediscovered the pleasure to roll their feet on the ground, on the grass, on the rocks, and on the asphalt, so everywhere! But in addition to this people , to whom the Nordic walking offers a new lease of life through an welfare found, there is also a slice of athletes who come to it out of curiosity or for professional reasons, as in my case, and that have done and are doing Nordic walking as a system of training for their disciplines or adventures, and then they use it for everything.

To become a Nordic walker means changing how you walk, your arms feel useless unless you are holding the sticks on which you push the body to perceive everything in tension and its active step on the road to change. That is why even in Jordan I have taken with me my shoes and my Nordic walking poles.

Antonella Giacomini
(photo Manrico Dell'Agnola)