Ambienti naturali apparentemente monotoni che proprio per questo lasciano spazio all'immaginazione, obbligano ad un interpretazione; a volte la bellezza canonica, grandiosa, inequivocabile e assoluta non è ispirante, ma uccide, con la sua forza, la fantasia.
Il Wadi Rum ha insieme tutti e due questi pregi e difetti: da un lato il lento muoversi sulla faticosa sabbia rossa, un orizzonte piatto davanti a noi, il senso di infinito; dall'altro la grandiosità delle pareti d’arenaria rossa e bianca, la maestosità di quelle cattedrali lavorate dall'acqua e dal vento che al tramonto si infuocano, bellezza allo stato puro.
Nemmeno la nutriente colazione di Alia ci ha dato energia stamattina; di voglia poca, forse astinenza da birra? Mah! Il sole è caldissimo, ma la nostra via è all'ombra, pile assicurato… Non c’è pace da queste parti: qui possono esserci 30 gradi in un punto e tre metri più il là appena 10. Un lungo tiro facile ci porta sotto una fessura che di quinto grado superiore non ha proprio niente; sabbia compressa strapiombante. La schiena striscia nel budello bianco, tecnica di camino che io odio, mentre una mano si allunga in alto per piazzare un friend da cinque nella crepa friabile, che per fortuna si stringe. La sabbia finissima mi scende sul viso; sarà anche facile, ma se salto giù da qui sono morto. Intanto due uccellacci, incazzati neri, mi stridono alle spalle…ma non mi avranno oggi! Questo però è stato il solo lato peggiore, per tutto il resto è stato fantastico.
Nemmeno la nutriente colazione di Alia ci ha dato energia stamattina; di voglia poca, forse astinenza da birra? Mah! Il sole è caldissimo, ma la nostra via è all'ombra, pile assicurato… Non c’è pace da queste parti: qui possono esserci 30 gradi in un punto e tre metri più il là appena 10. Un lungo tiro facile ci porta sotto una fessura che di quinto grado superiore non ha proprio niente; sabbia compressa strapiombante. La schiena striscia nel budello bianco, tecnica di camino che io odio, mentre una mano si allunga in alto per piazzare un friend da cinque nella crepa friabile, che per fortuna si stringe. La sabbia finissima mi scende sul viso; sarà anche facile, ma se salto giù da qui sono morto. Intanto due uccellacci, incazzati neri, mi stridono alle spalle…ma non mi avranno oggi! Questo però è stato il solo lato peggiore, per tutto il resto è stato fantastico.
I have always loved the deserts. Deserts of ice, of snow, of rock...of sands.
Natural environments seemingly monotonous but for that reason this leaves space to imagination, oblige us to interpretation; this beauty is canonical, grand, unequivocal and absolute but is not inspiring, so it kills, with his strength, imagination.
Wadi Rum has both of these strengths and weaknesses: on one hand the slow move on the hard red sand, a flat horizon ahead of us, the sense of infinity; on the other, the grandeur of the walls made of red and white sandstone, the majesty of those cathedrals worked by the water and the wind at sunset inflame, pure beauty. Not even the nutritious breakfast Alia gave us enough energy this morning; we're tired, could it be abstinence from beer? Who knows! The sun is hot, but our route is in the shade, so the fleece is assured...There's no peace in these parts: there could be 30 degrees here and three meters beyond just 10. An easy long shot takes us uphill, below a slit that has nothing of a fifth grade; steep compressed sand. My back stripes into the white gut, a technical crack movement that I hate. The fine sand drops on my face; it could also be easy, but if you fall down from here i'm dead. Meanwhile, two ugly birds, angry and black are screeching behind me...but they will not have me today! However, this was the only bad thing of the trip the rest of it was really fantastic.
Di Manrico Dell'Agnola
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